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Cosa vedere a Pavia, una città a misura d’uomo da scoprire passeggiando 

La dimensione a misura d’uomo, le sue strade acciottolate e lo scorrere del fiume Ticino, fanno di Pavia una città vivibile e piacevole, visitabile sia a piedi che in bicicletta.

Si perchè Pavia nasconde delle vere e proprie chicche.. eccone qualcuna:

1. Parco della Vernavola

Senz’altro da citare è il grandioso parco cittadino, che collega il centro alla periferia per un raggio di ben 35 ettari;

parliamo di un parco molto amato dai pavesi, per la ricca presenza faunistica e per la sua tranquillità.

Il parco della Vernavola è il luogo adatto per una passeggiata in bicicletta o una corsetta, circondati dalla natura.

2. Castello Visconteo

Il castello è uno dei monumenti medievali più importanti di Pavia, risale al 1360 e venne costruito per volere di Galeazzo II Visconti. Al suo interno è possibile trovare diversi affreschi pregiati, che gli conferiscono un valore ancora più grande.

Non mancate la passeggiata lungo il portico decorato, che si affaccia sul grande prato verde e che anticamente era collegato con la Certosa di Pavia.

3. Basilica di San Pietro in Ciel d’oro

Siete in uno dei monumenti medievali religiosi più importanti della città che prende il nome dal “Ciel d’Oro” che sovrasta la cupola sull’altare, dov’è possibile vedere anche la meravigliosa Arca di Sant’Agostino, una cultura in marmo del Trecento.

Proprio qui sono conservate le spoglie di Sant’Agostino di Ippona e San Severino Boezio, elemento che senz’altro contribuisce all’importanza della basilica.

4. Università di Pavia

L’Università di Pavia merita una visita sia per l’originale “cortile delle statue” sia per il fatto di essere una delle università più antiche del mondo. Fondata nel 1360, è stata onorata della presenza di personalità illustri, quali Ugo Foscolo e Alessandro Volta, che qui fece i suoi primi esperimenti sull’elettricità.

5. Le Torri Medievali

Da una delle entrate dell’Università è possibile ammirare le tre torri medievali di Pavia. Risalgono al XII secolo e facevano parte di una fitta rete di torri: d’altronde Pavia era anticamente conosciuta come la “città dalle cento torri”. La loro funzione era di pura rappresentanza e le torri adiacenti all’Università sono fra le meglio conservate.

6. Corso di Strada Nuova e Cupola Arnaboldi

La strada dello shopping pavese per antonomasia è Corso di Strada Nuova, una delle assi perpendicolari, insieme a Corso Mazzini e Corso Cavour, che dividevano la città.

Strada Nuova arriva fino al Ticino. Scendendo verso il fiume, date un’occhiata a sinistra e osservate la Cupola Arnaboldi, costruita nel 1882.

7. Piazza della Vittoria e Mercato coperto

Il mercato coperto si trova nella centralissima Piazza della Vittoria (originariamente Piazza Grande).

Il mercato attuale è moderno ma la piazza ha mantenuto il suo fascino antico. Stretta, lunga e dal pavimento acciottolato, fu inaugurata dai Visconti nel XIV secolo e ora è il luogo preferito per l’aperitivo pavese.

Piazza Vittoria è infatti movida, divertimento e il fulcro della città dopo Strada Nuova. E’ qui che ci si incontra in ogni momento del giorno ed è a pochi minuti a piedi che si trova Focaccilandia

8. Palazzo Broletto

Il lato meridionale di Piazza della Vittoria è occupato dal Broletto, l’antico edificio comunale sede delle riunioni dall’XI al XVI secolo, è costituito da mattoncini in terracotta e mantiene la tipica architettura dei palazzi pubblici.

Un porticato al pian terreno e l’ampia sala delle riunioni al piano superiore, con le due magnifiche logge sormontate dall’orologio e di fianco una delle birrerie artigianali più conosciute della città.

9. Duomo e Torre Civica

La prima pietra dello spettacolare Duomo di Pavia venne posata nel 1488 e fu il cardinale Ascanio Sforza a ordinare l’inizio dei lavori.

La sua costruzione fu lenta e stratificata e la parola “fine” si firmò solo diversi secoli dopo, nel 1933. Poco lontani dal Duomo, i resti della Torre Civica, costruita nel XI secolo e purtroppo crollata sulla piazza nel 1989.

Musica, canti e risate risuonano durante i mercoledi sera universitari e i week end quando i ragazzi vi si radunano per divertirsi e condividere momenti speciali.

10. Corso Garibaldi

Altra strada cara ai pavesi è corso Garibaldi, che da Strada Nuova si allontana verso la periferia della città.

Antiche farmacie, storiche salumerie e valigerie, continuano a popolare questa strada commerciale.

11. Basilica di San Michele Maggiore

Meraviglioso esempio di stile romanico medievale è senza dubbio la Basilica di San Michele Maggiore, che si staglierà all’improvviso davanti a voi se da Corso Garibaldi prenderete via San Michele.

Ha una facciata in pietra arenaria che le conferisce un particolare color ocra, invece del classico color cotto delle altre chiese pavesi dello stesso periodo.

12. Basilica di San Teodoro

Lo stile del cotto lombardo si ritrova invece nella Basilica di San Teodoro, risalente all’epoca tardo romanica (XII secolo). La troverete in una posizione un po’ nascosta, continuando la discesa in direzione del Lungoticino, dove un tempo sembra fosse presente un piccolo borgo di pescatori (il cui santo protettore è appunto San Teodoro). Ospita importanti affreschi degli inizi del ‘500, fra cui anche quello che rappresenta Pavia e le sue “cento torri”.

13. Ponte Coperto

Giunti sul lungo Ticino si possono ammirare i tramonti pavesi o godere di tranquille passeggiate. L’impianto originario del Ponte risale al Trecento, anche se documenti storici ne segnalano la presenza già in epoca romana.

I bombardamenti del 1944 lo abbatterono per poi essere ricostruito nel 1949. Anche Albert Einsten passò di qui: verso la fine del ponte, cercate la targa commemorativa nella parete in alto a sinistra.

14. Il monumento alla Lavandaia e Borgo Ticino

Oltrepassato il Ponte Vecchio, si arriva a Borgo Ticino. Sulla sinistra, Scendendo, lungo il fiume a sinistra si può vedere il monumento alla Lavandaia, un omaggio alle donne che venivano qui a lavare i panni.

Superato il monumento, potete continuare lungo la caratteristica via Milazzo, colorata dalle facciate delle case tipiche. Un tempo qui sorgeva il borgo dei “lavoratori del fiume”: non solo lavandaie, ma anche barcaioli e pescatori.

15. Il borgo di San Lanfranco e il bosco

Percorrendo dal Borgo la sponda sinistra del fiume, ma senza attraversare il Ponte Coperto ci si ritrova dentro il bosco che fa parte del Parco Naturale del Ticino. Da qui è possibile camminare fino al borgo di San Lanfranco e apprezzare la fauna e la flora del bosco, sopratutto in primavera, quando le temperature sono più miti.